mercoledì 19 dicembre 2012

Italia/Israele: difficle scegliere tra disoccupazione e guerra...

Dopo un lungo silenzio dovuto al mio intensivo impegno di ricerca a Jaffa sono di nuovo a raccontare dilemmi e avventure di un antropologa improvvisata.
Siamo vicini alla fine di quest'avventura, angosciata all'idea di tornare nel "Bel paese" come qualcuno lo chiama ancora, nonostante di bello ci sia rimasto sempre meno...
Ho fatto un toccata e fuga di tre giorni Jaffa-Terricciola per rinnovare il visto e sperare di superare il concorsone, bocciata per due punti me ne torno alla mia Jaffa. In effetti inizio a sentirla mia. Non ci avevo mai pensato in questi mesi, a quanto mi sento libera e spoglia della mia italianità qui. Provo quasi vergogna a dire che sono italiana in questo momento quando mi sgamano per l'accento....forse dovrei dire di essere argentina, ci crederebbero lo stesso!
Tre giorni che mi sono bastati, amici che dopo 15 anni di lavoro e un mutuo sulle spalle vengono messi a part-time, altri che ormai hanno rinunciato a cercare lavoro, altri che tentano con me il concorsone e per fortuna ce la fanno a passare la prova preselettiva, gli auguro tutto il bene. Il problema non finisce li però. Che futuro diamo ai nostri figli in un paese che oltre a non reggere la crisi non regge neanche la pioggia o il terremoto, che permette ad uno come Berlusconi di ricandidarsi o quanto meno di prendere in considerazione questa possibilità. Uno che ci ha rovinato la vita, il futuro, e che infanga il nostro passato glorioso di artisti e scienziati per insegnare alle nuove generazioni di italiani che l'importante è fare i festini con le migliori gnocche senza cervello.
Appunto in questi giorni sto leggendo per il dottorato un libro di Alessandro Aresu, "generazione Bim Bum Bam" tra l'altro mio coetaneo ( il che dimostra che non ci sono solo disperati o falliti nati nell'1983), e mi rivedo davanti agli occhi l'immagine di me stessa incollata alla TV tutti i pomeriggi fino a 16/17 forse 18 anni. Allora uno si chiede: ma forse è proprio per quello che i nostri cervelli (o quantomeno il mio!) sono così atrofizzati? Si penso proprio di si, la nostra generazione è questo, e la domanda più agghiacciante è: cosa e chi sarà la generazione dei nostri figli? (ammesso che qualcuno continui a procrearsi in Italia)
Allora nasce il dilemma:.........stare in Italia, coccolata da Mamma cuoca e Babbo tuttofare in pensione ma stakanovista più di un giapponese o stare qui, tra missili, razzismo e ingiustizie all'ordine del giorno ma con la possibilità di costruire qualcosa di diverso, di nuovo, di mio, di NON ITALIANO?
Bo, mi prendo un pò di tempo per pensarci, certo questi mesi a Jaffa sono stati interessanti, la gente vive qui non solo perchè ci nasce, ma anche per scelta e questo suo essere orientale ma liberale mi affascina, più del "brodino italico riscaldato"  come un caro amico italiano ma molto in gamba mi ha detto tempo fa.

martedì 25 settembre 2012

Yom Kippur a Jaffa

Da un pò di tempo non aggiorno il blog, stò pian piano iniziando la ricerca tra problemi vari e ricerca di contatti per cercare di entrare a scuola anzichè dalla porta principale da quella di servizio...
Volevo velocemente raccontare quanto la giornata di ieri mi ha colpita. Ieri e oggi si celebra in Israele Yom Kippur, il giorno in cui si chiede perdono, in cui non si lavora, non si guida, si digiuna, non c'è televisione, i negozi sono chiusi. Essendo una città mista mi aspettavo che Jaffa non osservasse questa tradizione e che come lo shabbat a Gerusalemme, in cui tutti i negozi palestinesi sono aperti, non ci fosse in qualche modo un 'eco sulla quotidianità palestinese...Invece con mio grande stupore ieri Yefet (proprio sopra casa nostra, una delle arterie principali di Jaffa oltre a Jerusale Boulevard) era deserta: quasi tutti negozi chiusi, tutti i bambini per strada con biciclette, macchinine telecomandate, pattini e quant'altro. Specialmente dopo cena le macchine che abbiamo incrociato tornando da Tel Aviv erano davvero pochissime. Il clima anche era particolare, non solo i palestinesi "apparentemente" hanno seguito le tradizioni della festa, ma ne hanno fatto una loro festa in qualche modo, perchè non solo i bambini israeliani erano per strada in bici, ma anche i bambini palestinesi, e il povero Mustafa, uno dei nostri vicini che ha chiesto a Jonatan di sistemargli i freni della bici, sembrava davvero deluso all'idea di non poter uscire in bici con i suoi amici a causa dei freni. Tutto questo in un clima in cui ho scoperto che i laboratori artigianali vicino al porto sono spesso condivisi da palestinesi e israeliani e che tra gli israeliani non religiosi, come ad esempio il capo del nuovo lavoro di Jonatan, un falegname che lavora proprio in uno di questi laboratori, e i palestinesi più progressisti, non c'è poi questa grande differenza di mentalità. Come dice Padre Arturo, vederli insieme a fare le cose non è poi così raro, è vederli insieme a decidere che è quasi impossibile...

martedì 4 settembre 2012

Sempre più estremisti?

Ecco i fatti delle ulrime settimane, mentre l'estate sta finendo e a nord si respira aria di autunno con la piscina del kibbutz a orario ridotto e un ventolino fresco la sera, intanto nel west bank è ancora conflitto. Soprattutto nelle ultime settimane tutto gira intorno alle vendette di chi è solidale agli estremisti che avevano occupato un pezzo di terra una decina di anni fa creando l'insediamento illegale di "Migron" che il governo finalmente ha deciso di smantellare dopo i vari avvisi da parte della Corte suprema israeliana (decisnioni di questo tipo sono a dir poco rare!). Qui il link  che rinvia alla storia di Migron.

http://en.wikipedia.org/wiki/Migron,_Mateh_Binyamin

E cosi c'è chi si vendica e in cambio brucia le macchine dei palestinesi, l'articoo di haaretz qui sotto:
http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/burnt-vehicle-racist-slogans-found-in-west-bank-palestinian-neighborhood.premium-1.461439


A car vandalized in an anti-Arab attack in the West Bank village of Dura Al-Qarah, near Ramallah

Oppure dissacrando un monastero cristiano a Latron
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4277154,00.html  Che dire, questi gesti si commentano abbastanza da soli purtroppo....

The Latrun Monastery Photo: Ohad Zwigenberg

venerdì 24 agosto 2012

Fine del Ramadan a Yafo


Avrei voluto caricare piu foto ma non riesco  per il momento, peccato, era uno spettacolo, il 20 agosto ultimo giorno di Ramadam, la spiaggia affollata di famiglie, bambini, donne vestite, tutte in acqua, nargile, pic nic sul prato vicino alla spiaggia di Yafo, citta vecchia di Tel Aviv. In contrasto i grattacieli e sulla costa gli alberghi piu prestigiosi (Hilton, Plaza, Leonardo) con le loro piscine e ospiti con macchine lussuose. Tradizione o medernita? Nel frattempo mi godo alcuni giorni di liberta dormendo in vari ostelli, zaino in spalle mentre continuo un corso di Modern Standard Arabic a Gerusalemme. Riassaporo l'odore delle bettole in cui avevamo dormito a Dehli lo scorso anno, e mi diverto ad osservare il receptionist dell'ostello che guarda porno di nascosto (palestinese musulmano ad oggi bisessuale dichiarato che sogna di avere una moglie, trenta amanti e un figlio per ognuna di esse!) mentre studio arabo in quella che dovrebbe essere una tv room (ma non c'e la tv!). Anche gli altri con cui condivdo il dormitorio sono altrettanto personaggi: un americano che spende le giornate al computer o a fare le capriole sul letto, un insegnante di tennis attaccabrighe che ricorda l'Italia solo perche importunato dai carabinieri all'uscita di un night club, una ragazza di colore che sputa tutta la notte....!!! Anche l'insegnante di arabo del mio livello (che infatti ho presto abbandonato per retrocedere al livello 1...aime) e un grande personaggio, anziche spiegare regole grammaticali canta, racconta proverbi e fa commenti sui costumi delle donne palestinesi....
Nel frattempo succedono cose gravi, alle quali la gente comune si e abituata ma che a me fanno rabbrividire. La scorsa settimana a Betlemme una donna e stata uccisa dal suo ex marito perche era riuscita ad ottenere il divorzio dopo dieci anni di sevizie e violenza, e stata strangolata in pieno giorno al mercato. A gerusalemme invece pochi giorni fa un ragazzo palestinese e stato picchiatoa sangue da un gruppo di ragazzi israeliani perche secondo loro stava guardando delle coetanee israeliane in passeggiata in centro. Associazioni di estrema destra hanno girato i giorni seguenti l'attacco al ragazzo, con striscioni che dicevano ai ragazzi palestinesi di non guardare le ragazze israeliane, potrebbe essere rischioso per loro, potrebbero farsi di nuovo male....trovate l'articolo sul JP di ieri. Ieri sera invece  mentre mi apprestavo a prendere l'autobus per tornare al nord ho assistito ad una scena di puro razzismo. Due arabi proprio davanti a me sono stati fermati alla stazione degli autobus, ai controlli all'entrata perche privi di documento, la guardia con voce arrogante che gli dice: ma dove credete di andare senza ID, chi siete? cosa volete fare qui? non sapete che non si va in giro senza documento? la gente anziche indignarsi protestava per la fila che si era creata a causa del problema...a me e preso un batticuore, indecisa se chiamare la polizia e chiedere spiegazioni di un atto del genere, ma con la paura comunque di finire nei guai e perdere l'autobus dell 23.30...in ogni caso gli ho chiesto perche avessero chiesto il documento solo ai due arabi e non a tutti gli altri, e non a me per esempio, che questo comportamento non era giusto e che sarebbe stato giusto riferire a chi di dovere...ovviamente sono stata allontanata e liquidata in men che non si dica, ma nessuno ha avuto il coraggio di dire un sola parola. 

domenica 5 agosto 2012

Torno a vivere qui dopo cinque anni....

Torno dopo cinque anni per un periodo abbastanza lungo. Se trovo lavoro probabilmente rimarro qui. Vorrei che questo si trasformasse in un diario di una delle tante persone che hanno storie d-emigrazione da raccontare. La storia di chi scappa da un bellissimo paese come l-Italia per la disperazione di prefigurarsi una vita da precaria per sempre. La voglia di ripartire da zero, tirandosi su le maniche ancora una volta, spendendo al meglio le proprie capabilities come direbbe Amartia Sen, imparando nuove lingue, assaggiando nuovi sapori, o meglio sapori ritrovati. Chi va e chi resta, chi tira a campare e chi cerca di dare un futuro migliore ai propri figli. Finche si puo.

lunedì 17 settembre 2007

Massalaam, litraot, Salam, Shalom

Arrivederci in arabo e in ebraico. Questo e il mio ultimo giorno a Betlemme, oggi pomeriggio vado a Tel Aviv e domani ho il volo.
Che strano effetto dopo tre mesi lasciare due luoghi cosi diventati familiari, Betlemme e il Kibbutz Iftah. Il tempo e volato in fretta e non ho avuto forse il tempo ancora di digerire tutte le storie che ho sentito, le persone che ho conosciuto, i luoghi che ho visitato. Proprio stamattina ho conosciuto un altra associazione di donne israeliane che fanno una sorta di monitoraggio sul sistema dei permessi e sul trattamento ai check point. Qualcosa mi trattiene dal dire che sento di esser cambiata anche se non so di preciso cosa e cambiato in me. Forse mi sono innamorata, forse mi persa, e mi devo ancora ritrovare o forse ho semplicemente avuto delle conferme e delle smentite di quel che sostenevo prima di venire qui. Quello di cui sono sicura e che ho ascoltato, parlato, condiviso momenti belli e brutti con entrambi i lati, e questo rende particolare la scelta che ho fatto di osservare entrambi i modo di vivere, mangiare, bere, dormire, pensare, amare.
Ho pianto davanti alla mia famiglia palestinese perche mi mancava il mio mondo, ho pianto davanti ai colleghi di lavoro quando il mi nonno e morto. Ho festeggiato il nuovo lavoro con i ragazzi del kibbutz, ho festeggiato arrivi e partenze con gli amici palestinesi. Sono stata sostenuta quando mi sentivo male dalla mia famiglia a Betlemme ed e successo lo stesso con una famiglia italiana-israeliana nel kibbutz.
Questo e quello che mi sento di dire, non importa se le mie solite figuracce che faccio ovunque verranno ricordate o no, (sono talmente tante!!!!), nopn importa se il mio strano accento, il mio pessimo inglese e la mia faccia ricordata.......quello che importa e che io ricordero "loro", e ricordero quanto mi hanno fatta sentire parte di "loro".
Grazie a tutte le persona che mi hanno sostenuto, grazie a chi mi ha pensato anche se ero lontana, grazie a chi non ho potuto salutare ma che ha un posto nel mio cuore, grazie, toda, schukran.
Questo vuol dire il mio tatuaggio, questo e il profondo significato di chi continua a sostenere che un giorno sara possibile la pace.
Salam........Shalom............

giovedì 6 settembre 2007

Inizio a realizzare che....

Inizio a realizzare che....che tra venti giorni torno in Italia, e mi fa strano! Piu che ci penso e piu che mifa strano, non so se sapro stare ferma a terricciola o a firenze, mi sa che non sono pronta a ,metter le radici. Non voglio scappare pero mi sento che non lo faccio ora di fare questo tipo d'esperienza non la fo piu poi. Ieri aabbiamo fatto i panzerotti con gli altri ragazzi del campo e le tagliatelle fatte in casa, tutti contenti! sono tanto contenta di tutto quel che ho fatto, visto, conosciuto, c'e tanta storia in questo posto, in tutte le persone che ho conosciuto qualcosa mi ha colpito. C'e tanto che fa male ma anche tante cose che mi fanno sorridere e star bene, il tramonto da qui per esempio e bellissimo, c'e un posto dove vado sempre a scrivere il mio diario da cui si vede quasi tutta la Galilea. Gli altri ragazzi del campo sono carini, imitano il mio gesticolare all'italiana e gli sto insegando tutte le peggio stronzate! L'altro giorno io e Lodovico, l'altro ragazzo italiano che e qui, abbiamo organizzato un quiz come ogni martedi tutto sull'Italia, che risate...tipo come si chiama il babbo di pinocchio? Qual'e l'ingradiente principale della parmigiana? Il clu e stato: indovinate il significato di questa fra: Gli irlandesi egli inglesi sono cerebrolesi! vi lascio immaginare le reazioni degli inglesi e degli irlandesi! Che cosa trovate nel vostro letto se la mafia s'inkazza?eccccc
Ensomma, ancora due settimane nel ( come dice il mi fratello)
chi buss???